Coviello e Manni in coppia conquistano il pubblico nella “Bella” di Nureyev
Tre ore immersi in una delle fiabe, tradotte in balletto, più suggestive, La bella addormentata nel bosco di Charles Perrault, nella versione di Rudolf Nureyev (fino al 9 luglio) che, all’originale di Petipa, ha aggiunto delle variazioni, nel secondo atto, al protagonista maschile, il Principe Désiré, di grande effetto . Proprio per quanto riguarda il ruolo maschile, ho avuto la fortuna, ieri sera, al Teatro alla Scala, di vedere uno dei nostri ballerini scaligeri più dotato per tecnica e interpretazione, Claudio Coviello che ha danzato al fianco di un’altrettanta smagliante protagonista, Nicoletta Manni nel ruolo di Aurora che sostituirà Svetlana Zakharova, infortunata, anche nelle recite del 5 e 9 luglio.Immersi in una splendida scenografia barocca con un patrimonio di costumi superlativi affidati alla geniale creatività di Franca Squarciapino (premio Oscar) che li creò nel 1993, i variegati personaggi di questa fiaba dal fascino intramontabile, sfilano nel corso del prologo e dei tre atti, con la magnificenza dei cerimoniali delle grandi corti: le sette fate con i loro cavalieri, la regina, Daniela Siegrist e il Re Florestano XXIV, Alessandro Grillo, il maestro di cerimonie interpretato con ironia da Riccardo Massimi, cavalieri e dame (affiatati Virna Toppi e Nicola Del Freo), principi e principesse, il gatto con gli stivali, Christian Fagetti e la gatta bianca Denise Gazzo, si esibiscono in un piacevole “divertissement”, l’uccello blu, l’accattivante Antonino Sutera e la principessa Fiorina, una frizzante Agnese di Clemente, tutti impegnati in cerimoniali e passi a due, a quattro, a cinque , di gruppo su registri tecnici diversi accompagnati dalle splendide note di Pëtr Il’ič Čajkovskij dirette con sapienza dal maestro Felix Korobov. Come tutte le fiabe, La bella addormentata non elude la lotta tra il bene e il male, rappresentati dalla diabolica Carabosse, Marta Romagna che, impetuosa e irruente punisce la corte intera pungendo la sedicenne Aurora e immergendo tutto il regno in un sonno perenne e l’ armoniosa Fata dei Lilla, interpretata con grande eleganza da Deborah Gismondi. Raggiante, nel primo atto, Manni nell’adagio delle rosa” dove, in perfetto equilibrio, nella posa di attitude, offre e ritira la mano destra ai quattro cavalieri e maestosa nel grand pas de deux classique del terzo atto, sostenuta da un magistrale Coviello che l’accoglie tra le braccia nelle pose “ a pesce” e dove la felice coppia di sposi si eleva in esibizioni virtuosistiche “regali”. Una bella serata, con ovazioni da stadio per il bravissimo Coviello, calorosi applausi a Nicoletta Manni e al corpo di ballo scaligero .