“To Pray” in scena nel cuore di Lomagna, ospite di “Caffeine – Incontri con la danza”
Dalla storia personale di ogni danzatore, dal suo vissuto di crescita, dal bisogno d’introspezione è nato To Pray, una produzione di Dejà Donnè, del coreografo iraniano ma umbro d’adozione, Afshin Varjavandi sul disegno suoni di Angelo Benedetti e luci di Fabio Galeotti. Quattro danzatori, Jenny Mattaioli, cranio rasato e lunga treccina, volto imbrattato di bianco, Luca Calderini, Mattia Maiotti, Elia Pangaro, hanno danzato all’aperto, ospiti della rassegna “Caffeine – Incontri con la danza” (ultimi due appuntamenti il 6/10 con Tristissimo di C&C Company e Under the fleshdi Bassam Abou Diab e Ikidi Francesco Manenti e Daria Menichetti il 28/10), nell’anfiteatro di Lomagna (30/9). To Pray è un pezzo su musiche elettroniche e orientali, che esplica l’intimo desiderio di raccoglimento interiore, in una società bombardata da stordimenti artificiali, che allontana spesso dalla propria autenticità, dove non mancano le cadute, la perdizione ma con uno sguardo di apertura e di speranza verso un orizzonte buono. Lavoro interessante che unisce hip hop, modern and street dance, meditazione, in un mix culturale che esplica una personale ricerca di senso della vita.