I premi Danza&Danza 2020 sfidano la pandemia e spiccano i nomi di giovani eccellenti
Allo scoccare dell’anno nuovo arrivano, puntuali (e questa volta non era scontato), i nomi degli artisti, degli spettacoli e dei progetti premiati da Danza&Danza, il premio D&D istituito nel 1987 dal fondatore della rivista Mario Bedendo, nato per segnalare il “Meglio” esibito sui palcoscenici italiani ma anche l’eccellenza dei “danzatori italiani all’estero”. L’attuale direttrice della rivista, Maria Luisa Buzzi commenta così l’evento comunque germogliato, in questo burrascoso e indimenticabile 2020: <<La creatività nell’anno funestato dalla pandemia non è venuta meno, mostrando la sua forza con inventiva e professionalità. L’orgoglio del riscatto ha sovente trionfato>>. La manciata di premi assegnati dai critici e dai giornalisti della testata lo dimostrano, a partire dai giovani e giovanissimi interpreti dell’anno 2020 e quelli emergenti, meritevoli di particolare attenzione per il loro promettente futuro. Dalla stella russa Maria Kochetkova alla quale è dedicata la copertina dell’ultimo numero di Danza&Danza, Principal dancer al Finnish National Ballet, smagliante nel Don Chisciotte di Aleksej Fadeečev con il Balletto del Teatro di San Carlo di Napoli a Hugo Marchand del Ballet de l’Opéra de Paris che, nella serata Solos and Duets (Ravenna Festival e Festival di Nervi) ha messo in evidenza tutta la sua classe in un famoso lavoro di Jerome Robbins. Nell’ambito contemporaneo il riconoscimento è andato alla danzatrice americana Annie Hanauer, struggente interprete che danza con un braccio artificiale, dell’assolo di Rachid Ouramdane a Bolzano Danza e al mozambicano Edivaldo Ernesto visto a Romaeuropa Festival nello spettacolo di Sasha Waltz. Nella sezione interpreti emergenti Maria Celeste Losa, Solista del Balletto del Teatro alla Scala, Claudia D’Antonio che, al Teatro di San Carlo, ha ripreso il ruolo di Kitri nel Don Chisciotte, Jari Boldrini e Giulio Petrucci, da qualche tempo in evidenza in progetti contemporanei. Il diciottenne calabrese Marco Masciari (Royal Ballet) che lo scorso febbraio si è conquistato il Prix de Lausanne con la variazione del Principe Desireé da La Bella Addormentata e il Premio Interpretazione Contemporanea con Chroma di Wayne McGregor, svetta tra i danzatori italiani premiati all’estero, un prodigio da seguire. Dall’Opèra di Parigi premiata Letizia Galloni, padre italiano e madre del Congo, notata per l’intensa interpretazione nel duetto Together Alone di Benjamin Millepied accanto a Alessio Carbone, alla 40° Opera Estate Festival di Bassano. Premio Speciale all’edizione 2020 del Festival Bolzano Danza/Tanz Bozen a cura di Emanuele Masi il progetto EDEN che ha regalato attimi di emozione a un singolo spettatore a volta (per 450 repliche, gratuite) seduto nella vasta platea del Teatro Comunale di Bolzano ad assistere a un assolo creato per un singolare e simbolico tête-à-tête da Carolyn Carlson, Michele Di Stefano e Rachid Ouramdane e interpretato da alcuni loro danzatori ‘simbolo’. Il Premio Spettacolo Contemporaneo 2020 l’ha conquistato Sonoma di Marcos Morau con la sua compagnia La Veronal, in prima nazionale al Festival Oriente Occidente di Rovereto, il Premio alla Produzione Classica dell’anno alla nuova versione di Le Corsaire creata da José Carlos Martínez per il Corpo di ballo dell’Opera di Roma diretto da Eleonora Abbagnato. Un ex-aequo per la Produzione Italiana dell’anno. Si aggiudicano il premio Don Juan di Johan Inger per FND/Aterballetto, che ha debuttato in prima assoluta al Comunale di Ferrara in ottobre e Toccare_the White Dance di Cristina Kristal Rizzo (vedi intervista) coprodotto da Torinodanza e MilanOltre in collaborazione con MiTo Settembre Musica. Coreografo dell’anno è stato decretato il trentatreenne francese, filosofo e dancemaker Noé Soulier, apprezzato alla Biennale Danza di Venezia; il titolo di Coreografo emergente invece a Luna Cenere autrice del suggestivo site specific Genealogia_time specific alla Campana dei Caduti di Rovereto, commissione del Festival Oriente Occidente. Il palmares 2020 si chiude con l’assegnazione del premio alla Carriera all’étoile del Teatro alla Scala e grande didatta Liliana Cosi e una nuova categoria, doverosamente nata in un anno di streaming: Premio creazione per lo streaming al lavoro del videomaker e coreografo fiammingo Wim Vandekeybus per i danzatori dell’inglese Rambert: Draw from Within.