Forsythe L’innovatore
La danza per William Forsythe, maestro tra i più innovativi del contemporaneo, newyorchese ma tedesco d’adozione, ha lavorato, infatti, in Germania, ammaliato dalle linee di Rudolf Laban, danzato e coreografato per lo Stuttgart Ballet e poi diretto, per un ventennio, il Ballett Frankfurt, è velocità e chiarezza. Il merito di aver destrutturato il linguaggio del corpo classico lanciando i ballerini/e in vorticosi disequilibri sulle punte, in un seducente e febbrile “restyling” del balletto e un’incessante sperimentazione, gli ha valso ammirazione e consenso, nei teatri d’opera più famosi al mondo. Il suo ritorno alla Scala, nell’attesissima “Serata William Forsythe”, dal 10 al 30 maggio, preceduta dall’incontro “Lettere d’amore sul balletto” di Marinella Guatterini, l’ 8 maggio, innesca la compagnia scaligera, a pieno titolo, nel suo processo creativo che sicuramente ha attinto anche da altri nomi altisonanti: George Balanchine e Merce Cunningham. I danzatori si cimentano nel punto di partenza di Forsythe, della musica del compositore James Blake, Blake Works I e in quello di arrivo, il debutto di Blake Works V, nuovo capitolo del progetto The Barre Project, suo lavoro in continua evoluzione, iniziato nel 2021, in piena pandemia e trasmesso solo in streaming. Affronteranno le nuove sezioni create, ad hoc, da Forsythe, con le luci di Tanja Rühl; un tributo della Scala alla sua genialità compositiva incominciato nel 1998, con pietre miliari della sua produzione: Hypothetical Stream 2, Enemy in the Figure, Quintett, Somewhat Elevated e, un decennio dopo, con The Vertiginous Thrill of Exactitude (www.teatroallasca.org). Un nuovo pezzo contemporaneo anche per gli allievi della Scuola di Ballo dell’Accademia della Scala, Balthus Variations, firmato da Emanuela Tagliavia, al Teatro Strehler, dal 5 al 7 maggio. La coreografa e docente, si è ispirata agli adolescenti delle celebri opere del pittore, Jeune fille à la fenêtre, Thérèse, La Rue. Ma non solo. Le giovani promesse della scuderia scaligera affronteranno, nelle stesse serate, anche il repertorio classico con due coreografie del direttore Frédéric Olivieri: Presentazione sugli “Etudes” di Carl Czerny e il divertissemnt da La fille mal gardée, partitura di Peter Ludwig Hertel, costumi di Luisa Spinatelli rielaborati da Angelo Sala e Maria Chiara Donato. www.piccoloteatro.org
(Pubblicato in TuttoMilano-La Repubblica il 4/5/2023)