“Vi spiego perche danzare rende creativi” intervista a M. Angel Zotto
L’abbiamo raggiunto all’International Trani Tango, prestigioso Festival affacciato sul mare, quattro giorni, dall’11 al 14 luglio, dedicati al ballo argentino dove si è esibito con la moglie, la bellissima Daiana Guspero, partner perfetta e seducente, con la quale sfoggia passi vorticosi e velocissimi. Miguel Angel Zotto, classe 1958, uno tra i più rinomati e raffinati tangueros al mondo, ha il merito di aver diffuso, vent’anni fa, il tango in tutta Europa e in particolare a Milano, dove, nel 2012, ha fondato la sua scuola Zotto Tango Academy-Studios e dove dirige El Porteño Prohibido, la prima casa di tango europea. Memorabile lo spettacolo Tangos por dos, con la sua compagnia Tango x2, approdato anche al Teatro Nuovo. In questa intervista ci racconta, i benefici della danza per una grande città come Milano.
Zotto il ballo invade anche i locali, cosa sta succedendo?
<<Milano è la protagonista del ballo in Europa, è cresciuta molto, ci sono serate in varie milonghe, alla nostra “Che Bailarin”, in zona Navigli, dal martedi alla domenica, ma anche in altri locali, per esempio, “Spirit de Milan” dove si danza tango, swing, boogy boogy. Si è creato un passaparola, c’è una movida importante anche al nostro ristorante Porteño Prohibido in via Macedonio Melloni>>.
Tutto questo “movimento” è utile per la città?
<<Danzare fa bene alla salute, alle relazioni, ci si conosce meglio, è un modo per socializzare, non solo per cercare una relazione amorosa ma anche per trovare amicizia. Milano è una città importante, cosmopolita che ha bisogno di relazioni autentiche e il ballo aiuta a crearle>>
Lei insegna a coppie giovani ma non solo, quali sono i benefici?
<<E’ molto importante ballare con il passare degli anni, la danza, a differenza della palestra, richiede meno sforzo fisico ma fa bene, perché obbliga a concentrarsi su tante cose, a differenza di un esercizio di sollevamento pesi, i neuroni entrano in relazione; nel tango bisogna stare attenti al ritmo, ai movimenti, all’altra persona, la mente crea, è molto attiva>>.
Alcuni dicono che il tango è “maschilista”, lei cosa risponde?
<<Assolutamente no, il movimento più importante del tango è l’otto, quando la donna gira il bacino indietro e in avanti, è il cuore del tango, simbolo dell’infinito, il perno di tutti i movimenti, che esprime sensualità e lo crea lei. L’uomo non comanda , si propone, la donna dispone, è diverso. C’è uno scambio alla pari>>.
Prima di scoprire il tango, da giovane, ballava altri stili?
<<Vengo da una famiglia di tangueros, mi sono avvicinato verso i 17 anni, prima ballavo anche altri generi, come il boogy boogy e il rock and roll che, in Argentina, ha vissuto un’epoca d’oro. Pensi che a Trani ho chiuso il Festival con un pezzo di rock and roll. E’ un ritorno al passato, da ragazzo scappavo dalla finestra di casa, a Buenos Aires, per andare a ballarlo. Anche nella mia scuola , una volta al mese, facciamo una serata dedicata a questi balli americani, ci sono moltissimi giovani>>.
Cosa pensa di On Dance di Roberto Bolle, un appuntamento ormai annuale, a settembre, con migliaia di allievi per lo spettacolare Ballo in bianco, in Piazza Duomo e con open class di ogni genere e stile?
<<Molto bello, è un modo per comunicare la danza classica ma anche popolare, un anno, mi avevano chiamato ma non ci siamo messi d’accordo con la produzione. Ci sarà di sicuro un’altra occasione>>.
Quest’anno, per la prima volta, nella storia delle Olimpiadi, a Parigi, si terrà anche una competizione di break dance, le piacerebbe se anche il tango entrasse a far parte nel mondo dello sport?
<<Certo è importante, perche è un modo di contagiare, con la bellezza del corpo, attraverso il movimento e la competizione>>.
Milano da alcuni anni pullula di Festival, a cominciare da quello più longevo, MilanOltre seguito da Flamenco Festival, si sono aggiunti Exister, Urban Dance Festival, Milano Dancing City, MITO, lei ne segue qualcuno?
<<Nel 2013 abbiamo chiuso MITO con una lunga notte di milonga, i Festival dovrebbero proliferare sempre di più, ricordo quando arrivai in Italia, nel 1992, abbiamo partecipato a vari Festival italiani, con tutti i generi, sono importanti perché la gente si appassiona e poi s’iscrive ai corsi per imparare a ballare>>.
Come si sta evolvendo il tango?
<<Sta perdendo un po’ il suo codice cerimoniale, per esempio prima, nelle milonghe, per invitare una donna, la si guardava e lei, se accettava, faceva un cenno con il capo altrimenti abbassava lo sguardo oggi, invece, si compromette di più la persona perché c’è fretta, si vuole tutto subito e si omettono attenzioni importanti. I passi a volte sono troppo seriali, si balla di più ma si ha meno consapevolezza nell’ascoltare il corpo dell’altro>>.
Papa Bergoglio, vi ha voluti, per festeggiare il suo compleanno, nel 2013, cosa ricorda di quell’incontro?
<<Fu una festa impressionante , era il suo primo mandato. Poi, nel 2019, abbiamo fatto il Concerto di Natale e, in quell’occasione, mia moglie gli ha chiesto se poteva darle un abbraccio “tanguero” e lui ha accettato. Abbiamo una bellissima foto>>.
(Pubblicata in Weekend Persone- La Repubblica 18/07/2024- Foto diversa per motivi tecnici)