La Danza protagonista di Memorare ’24 nella Basilica di San Petronio
Abbiamo ripercorso i momenti più toccanti, a Di BuonMattino (tv2000, canale 28) della straordinaria serata Memorare ’24 che si è tenuta, il 16 settembre nella Basilica di San Petronio, a Bologna, in apertura del Giubileo 2025, voluto da Papa Francesco, sul tema della pace che ha visto la danza protagonista, con sei coreografie, firmate e interpretate da coreografi e artisti/e di fama internazionale. La cappella musicale diretta dal M. Michele Vannelli ha accompagnato con il canto, la musica e la parola questa magnifico momento di meditazione. Un’idea nata da Vittoria Cappelli, nel 2022, che ha riportato ancora una volta la danza nel luogo sacro più iconico di Bologna, con un programma molto variegato, realizzato con Valentina Bonelli e Don Stefano Culiersi, di pezzi classici e contemporanei. Tre le novità assolute: Histoire du Soldat di Sasha Riva e Simone Repele con Yumi Aizawa, sull’Adagio di Albinoni, Padre Nostro di Serge Bernal, musica di Giuseppe Verdi e Reconciliatio del coreografo franco albanese Angelin Preljocaj con le due danzatrici di Aterballetto, Estelle Bovay e Arianna Kob sulle note del celebre “Chiaro di Luna” di Beethoven.
La stella georgiana Maia Makhateli si è esibita nella variazione di Nikija dall’atto II di La Bayadère di Petipa, musica di Ludwig Minkus e, con Jacopo Tissi, in Giselle, musica di Adolph Adam. Tissi ha danzato anche il toccante solo The Ninth Wave, di Bryan Arias , musica di N.R.Korsakov, ultima sua esibizione al Bolshoi di Mosca che lasciò all’indomani del conflitto con l’Ucraina. Gabriele Lavia ha aperto e concluso la serata con le parole illuminanti dell’enciclica “Fratelli Tutti” di Papa Francesco. Riprendo le parole dell’arcivescovo Matteo Zuppi , sulla figura dell’artista danzatore, perché riassumono in modo esemplare lo spirito di questa serata unica: “Il danzatore presta la sua persona, la sua sensibilità e il suo corpo intero per vivere in sé e annunciare agli altri il suo sogno, suscitando negli altri, con la sua interpretazione artistica, un’efficace partecipazione per via emozionale…il danzatore interpreta la profondità dell’essenza umana, se ne lascia attraversare…sogna e crea quello che ancora non esiste e lo partecipa agli altri. Sognare e annunciare la pace, immaginarla con tutta la nostra potenza veggente e crearla con l’immediatezza dei bambini.”