Danza in tv e streaming con la compagnia del Teatro alla Scala che rivela una sorpresa per fine marzo
Lo streaming è, al momento, l’unica via possibile per far sopravvivere il ballo nelle grandi e piccole compagnie. Il Teatro alla Scala, dopo il successo di Giselle che aveva coinvolto anche Carla Fracci in speciali masterclasses, torna in scena giovedì 25 febbraio alle 21.15 su Rai5 con la serata “Grandi momenti di danza” registrata a dicembre e domenica 28 alle 20 con “Omaggio a Nureyev” in streaming sul sito e sulle pagine FB e Youtube del teatro. Molto attesa anche la “Serata Contemporanea” in programma per il 27 marzo 2021 con sei coreografi scelti dal direttore Manuel Legris (vedi video intervista con Maria Luisa Buzzi direttrice di Danza&Danza realizzata da Francesca Pedroni): Jiří Bubeníček, Patrick de Bana, Natalia Horecna, Krzysztof Pastor, Simone Valastro e David Dawson. “Grandi momenti di danza” diretta da David Coleman abbraccia la storia del balletto, la sensibilità del Novecento e la creatività contemporanea, per mettere in risalto la versatilità stilistica e interpretativa dei danzatori scaligeri. Rievocate pagine immortali, da La Sylphide, titolo capostipite del balletto romantico qui nella versione di August Bournonville (1836), che ricrea nel passaggio del secondo atto con James e la Silfide (Nicola Del Freo e Vittoria Valerio) nella foresta incantata una tensione tra reale e sovrannaturale, tra spirito e materia, a Le Spectre de la rose nella versione di Rudolf Nureyev da Fokin che con Emanuela Montanari e Claudio Coviello riporta la leggendaria avventura creativa dei Ballets Russes con Nijinskij che ne fu la prima incarnazione, languida e vibrante, accanto a Tamara Karsavina. E ancora, con il passo a due della Civiltà che libera lo Schiavo dalla prigionia (Martina Arduino e Federico Fresi), l’italianissimo Excelsior riporta in scena la storia della Scala (dove nacque nel 1881, su libretto e coreografia di Luigi Manzotti, musica di Romualdo Marenco e scene di Alfredo Edel, esaltazione delle conquiste del Progresso scientifico e tecnologico che affratella i popoli) e la storia recente dell’edizione firmata nel 1967 da Crivelli, Dell’Ara, Carpi, Coltellacci, alla Scala dal 1974, che ha alleggerito costruzione, orchestrazione, pantomima e organico dell’originale mantenendo intatto l’estro del “ballo grande” manzottiano e il sapore antico dello spirito italiano in danza.Virtuosismo ed energia esplodono nel Grand pas de deux dal terzo atto di Don Chisciotte di Rudolf Nureyev, uno dei veri cavalli di battaglia della Compagnia, in repertorio alla Scala dal 1980, quando fu Nureyev stesso protagonista accanto a Carla Fracci. Protagonisti Nicoletta Manni e Timofej Andrijashenko con Gaia Andreanò. Lirismo, energia e spirito d’avventura in Le Corsaire,tra i più impressionanti ballet d’actiondel XIX secolo, qui nella versione creata da Manuel Legris nel 2016 per lo Staatsballett di Vienna: diversi estratti con Virna Toppi,Marco Agostino, Antonella Albano,Mattia Semperboni,Agnese Di Clemente,Gaia Andreanò e Linda Giubelli riportano l’essenza della sua produzione, dal nuovo lavoro coreografico e di ricerca musicale nella danza delle Odalische, alle danze di carattere che esaltano il Corpo di Ballo, a quelle dei pirati nell’originale del Teatro Mariinskij, fino a al passo a due della camera di Medora e Conrad. Storia ma anche modernità, e nuova linfa coreografica del nostro tempo, che portano, per la prima volta alla Scala, Philippe Kratz, fra i migliori nuovi coreografi per l’originalità del suo lavoro, dallo stile molto personale, che ha rimontato per gli artisti scaligeri Alessandra Vassallo, Christian Fagetti e Andrea Risso.Il trio conclusivo, sulla Berceuse op. 57 di Chopin, di SENTieri, sua creazione per Aterballetto del 2014, estratto che Manuel Legris invitò già a rimontare per la sua Compagnia a Vienna nel 2016. Torna sul nostro palcoscenico anche Progetto Händel, creazione che Mauro Bigonzetti, tra i maggiori coreografi italiani del nostro tempo, destinò nel 2017 proprio al Balletto della Scala, tornando al suo grande amore per la musica antica e barocca, assecondando i timbri e i cromatismi delle diverse situazioni musicali evocate dalle note di Händel: qui, nel passo a due dal secondo atto interpretato da Maria Celeste Losa e Gabriele Corrado, la celebre Sarabanda dalla Suite n. 4 in re minore per clavicembalo.
Un filo resistente lega il nome di Rudolf Nureyev alla Scala, dove sono state innumerevoli le occasioni per poterlo acclamare come interprete di balletti indimenticabili con memorabili partnership artistiche, e custodire in repertorio i titoli da lui coreografati; un filo altrettanto forte lega Nureyev al neo direttore del Ballo scaligero Manuel Legris, grande interprete dei suoi classici, da lui nominato étoile dell’Opéra di Parigi nel 1986, inizio di un periodo di collaborazione fondamentale per la sua crescita artistica, e che prosegue ora con la Fondazione Nureyev convogliando la sua esperienza nel rimontare e ridare vita alle sue produzioni. Nasce così la nuova serata in omaggio a Nureyev, diretta da Koen Kessels che unisce celebri passaggi dalle sue versioni dei grandi classici, che alla Scala lo hanno visto in scena come coreografo e straordinario interprete e che sono state protagoniste anche nelle recenti stagioni, ad altri titoli da tempo non allestiti sul nostro palcoscenico o che addirittura saranno presentati per la prima volta dagli artisti scaligeri. Una Spagna affascinante, danze di gitani e il candore sospeso del giardino delle Driadi: dal secondo atto di Don Chisciotte lirismo, virtuosismi e ricchezza coreografica riportano in scena uno dei cavalli di battaglia della Compagnia qui rappresentata da Giuseppe Conte, Nicoletta Manni, Maria Celeste Losa, Agnese Di Clemente, Federico Fresi in repertorio dal 1980, mentre la magia sognante dell’Adagio della Rosa omaggia con Martina Arduino, Mick Zeni, Massimo Garon, Edoardo Caporaletti e Gioacchino Starace la sua versione de La Bella addormentata nel bosco che, proprio alla Scala, unica tra le sue coreografie, vide il suo debutto nel 1966.Con il passo a tre del terzo atto, Nicoletta Manni, Timofej Andrijashenko e Christian Fagetti celebrano il suo Lago dei cigni che manca dal nostro palcoscenico dal 2014, e con il passo a due dal secondo atto interpretato da Alessandra Vassallo e Gabriele Corrado torna, con la sua visione onirica e hollywoodiana, anche Cenerentola, rappresentata in Scala l’ultima volta nel 2006. Sarà la scena del balcone dal primo atto a far rivivere con Marco Agostino e Vittoria Valerio il suo Romeo e Giulietta sul palcoscenico scaligero, dove fu rappresentato nel 1980, per poi essere protagonista della tournée al Metropolitan di New York. Proprio danzando nel ruolo di Romeo Nureyev fece, nel 1965, la sua prima apparizione alla Scala, e ancora oggi la memoria, la storia e il carisma di questo straordinario artista continuano a risplendere: questa serata potrà offrire al pubblico un excursus tra i suoi lavori e, agli artisti scaligeri di oggi, l’occasione per riprendere o affrontare per la prima volta i balletti e lo stile del grande artista. Mai rappresentati dalla compagnia scaligera, Manfred, di cui in questa serata Claudio Coviello presenterà un assolo di grande densità emotiva, balletto che Nureyev creò nel 1979 traendo ispirazione da poemi di Byron e dal libretto su cui Čajkovskij basò la sua meravigliosa sinfonia, e Raymonda, che chiuderà questo articolato omaggio: fu l’Opéra di Parigi, dove mise in scena la versione definitiva della sua produzione, a portarlo alla Scala nel 2000. Ora, per la prima volta, sarà il Balletto scaligero a presentare questo titolo, nell’atto III, con lo sfolgorante divertissement per le celebrazioni delle nozze di Raymonda e Jean de Brienne interpretato da Virna Toppi, Nicola Del Freo, Maria Celeste Losa, Antonella Albano insieme al Corpo di Ballo.