“Deepstaria”: il viaggio sensoriale di McGregor tra danza e tecnologia


“Deepstaria”: il viaggio sensoriale di McGregor tra danza e tecnologia
Wayne McGregor's Deepstaria, Company Wayne McGregor ©Ravi Deepres

Per la sua prima volta al LAC, a Lugano, Sir Wayne McGregor, pluripremiato coreografo e regista britannico, attuale direttore della Biennale Danza di Venezia e ‘Resident Choreographer’ del Royal Ballet di Londra, firma ideazione regia e coreografia di Deepstaria, lavoro che ha pensato traendo ispirazione da una specie di medusa con un nome dal suono stellare. Un’esperienza di suono e movimento altamente sensoriale e meditativa, che ci invita a riflettere sul nostro profondo rapporto con il vuoto. Deepstaria sfrutta il rivoluzionario potenziale creativo delle tecnologie emergenti ed esplora l’intersezione e il rapporto tra l’esperienza dal vivo e quella digitale. Attingendo alle più recenti tecnologie dell’AI, della ricerca acustica e del calcolo spaziale, McGregor porta in scena un’opera mutevole in costante dialogo trasformativo con sé stessa: un’evoluzione coreografica che coesiste attraverso molteplici dimensioni dell’esperienza. “Viaggiando oltre noi stessi – ha dichiarato Wayne McGregor – cerchiamo la conoscenza per illuminare e sviluppare la nostra condizione umana. Allo stesso tempo, questi spazi di nero infinito, simili a un grembo materno, sono stranamente familiari: risuonano connessioni dimenticate nel profondo e suscitano, forse, deboli echi di stati inconsci dell’essere, fluttuando in luoghi del prima e del dopo”. Creando una oscurità insondabile grazie alla tecnologia Vantablack, McGregor immagina un ambiente in cui le tradizionali gerarchie della percezione sono disturbate. In questo vuoto, le immagini acustiche e la musica animata del sound designer premio Oscar Nicolas Becker e del rinomato produttore musicale LEXX, creano un paesaggio sonoro onirico che viene continuamente ricomposto ed eseguito dal rivoluzionario motore audio digitale Bronze AI, riconfigurando in tempo reale il rapporto tra danza e musica registrata. Come la medusa con la sua capacità di rigenerazione, Deepstaria invita tutti noi a sognare nuovamente la connessione immortale con l’universo che ci contiene.

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Wayne McGregor's Deepstaria, Company Wayne McGregor ©Ravi Deepres

Per la sua prima volta al LAC, a Lugano, Sir Wayne McGregor, pluripremiato coreografo e regista britannico, attuale direttore della Biennale Danza di Venezia e ‘Resident Choreographer’ del Royal Ballet di Londra, firma ideazione regia e coreografia di Deepstaria, lavoro che ha pensato traendo ispirazione da una specie di medusa con un nome dal suono stellare. Un’esperienza di suono e movimento altamente sensoriale e meditativa, che ci invita a riflettere sul nostro profondo rapporto con il vuoto. Deepstaria sfrutta il rivoluzionario potenziale creativo delle tecnologie emergenti ed esplora l’intersezione e il rapporto tra l’esperienza dal vivo e quella digitale. Attingendo alle più recenti tecnologie dell’AI, della ricerca acustica e del calcolo spaziale, McGregor porta in scena un’opera mutevole in costante dialogo trasformativo con sé stessa: un’evoluzione coreografica che coesiste attraverso molteplici dimensioni dell’esperienza. “Viaggiando oltre noi stessi – ha dichiarato Wayne McGregor – cerchiamo la conoscenza per illuminare e sviluppare la nostra condizione umana. Allo stesso tempo, questi spazi di nero infinito, simili a un grembo materno, sono stranamente familiari: risuonano connessioni dimenticate nel profondo e suscitano, forse, deboli echi di stati inconsci dell’essere, fluttuando in luoghi del prima e del dopo”. Creando una oscurità insondabile grazie alla tecnologia Vantablack, McGregor immagina un ambiente in cui le tradizionali gerarchie della percezione sono disturbate. In questo vuoto, le immagini acustiche e la musica animata del sound designer premio Oscar Nicolas Becker e del rinomato produttore musicale LEXX, creano un paesaggio sonoro onirico che viene continuamente ricomposto ed eseguito dal rivoluzionario motore audio digitale Bronze AI, riconfigurando in tempo reale il rapporto tra danza e musica registrata. Come la medusa con la sua capacità di rigenerazione, Deepstaria invita tutti noi a sognare nuovamente la connessione immortale con l’universo che ci contiene.

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