Ferri ballerina “felice” con Béjart e Beckett
Alessandra Ferri per festeggiare i suoi quarant’anni di carriera non poteva scegliere un ruolo a lei più idoneo in questa fase “matura” della vita, quello di Winnie, la ballerina “âgée” immaginata da Maurice Béjart nel 1998 per Carla Fracci che, nella sua malinconica solitudine, vive nei gioiosi ricordi dei suoi giorni felici. Un omaggio anche alla “Divina” della danza italiana recentemente scomparsa: “Il destino ha voluto che proprio ora mi trovi a interpretare, per la prima volta, il ruolo di Winnie” ha dichiarato con commozione Ferri . L’Heure Exquise. Variazioni su un tema di Samuel Beckett “Oh, les beaux jours” debutta, in prima assoluta, a Ravenna Festival il 4 giugno (repliche il 5 e il 6) e sarà ospite il 13 e 14 settembre a Torinodanza, il Festival che proprio ventitré anni fa accolse il magnifico lavoro di Béjart, con Micha van Hoecke nel ruolo di Willy, ora interpretato da Carsten Jung. Il famoso ballerino dell’Hamburg Ballet di John Neumeier danzerà, ancora una volta, con la Ferri che, in questa versione rimontata da Maina Gielgud e Micha van Hoecke su gentile concessione della Fondation Maurice Béjart, apparirà non più sommersa in una collina di sabbia ma da una montagna di vecchie scarpette da punta. “Mi sono permesso di lavorare su una pièce tra le più importanti del ventunesimo secolo: “Oh, les beaux jours!” scriveva Béjart ”In verità non si tratta di un adattamento danzato ma di un lavoro di composizione fedele allo spirito dell’autore e tuttavia nel contesto di una creatività puramente astratta e coreografica. La musica è un montaggio su temi di Webern in primo luogo, ma anche di Mahler e di Mozart. I pochi testi sono delle parole pronunciate da una ballerina nel momento della danza o del riposo. Infine il silenzio: l’elemento principe di questa liturgia”. Le scene e le luci sono di Roger Bernard e i costumi di Luisa Spinatelli. Un altro personaggio femminile per la Ferri dopo Virginia Woolf, Eleonora Duse e Léa di Chéri che si aggiunge alla sua collezione d’interprete meravigliosa. “Nel 2021 sono quarant’anni da quando sono entrata al Royal Ballet a Londra iniziando così il mio viaggio artistico- racconta- Per celebrare e festeggiare con il pubblico questo traguardo, cercavo un ruolo significativo, mai interpretato, giusto ed emozionante per l’artista che sono ora. Riordinando il mio archivio ho trovato una pagina che parlava di un lavoro di Maurice Béjart basato su uno straordinario testo di Samuel Beckett: Giorni felici. Un caso? Mi piace pensare piuttosto a un “segno”, una concatenazione di date, anniversari, emozioni: ho scoperto che nel 2021 saranno sessant’anni da quando Beckett scrisse il famoso play”.