La danza fluida di Ophelia e l’amore eterno
La magia e l’incanto della danza di Saburo Teshigawara, leone d’Oro alla Carriera alla Biennale di Venezia e della sua musa, la danzatrice Rihoko Sato in una prima italiana, imperdibile, Ophelia, al Teatro Ponchielli di Cremona, venerdì 19 aprile (ore 20.30). In questo lavoro la protagonista è una donna che perde l’amore e il senno, la sua danza è fluida, come un perpetuo fluttuare nell’amore eterno. Ma non lo esprime con l’espressione del viso e nemmeno attraverso una danza folle. La protagonista danza fluentemente, come a creare una spirale. Saburo Teshigawara è Amleto, appare e scompare come un’ombra. Quando i due si affrontano, lei s’innamora e diventa vittima di tutti i conflitti. Ophelia è come se fluttuasse nell’amore eterno che finalmente riesce a trovare, guardando lontano attraverso un raggio di sole, accettando così una morte piena d’amore. Se vuoi saperne di più di Rihoko Sato leggi mia intervista del 2019 in occasione del suo debutto come coreografa con Traces.