Le quattro stagioni: un nuovo scenario ecologico nel viaggio coreografico di Anne T. De Keersmaeker e Radouan Mriziga a Fog

Tra le opere più celebri del repertorio internazionale della musica classica, Le quattro stagioni di Antonio Vivaldi sono un’ode alla natura dalla trama stratificata. È proprio la multidimensionalità della composizione musicale a ispirare il processo creativo dell’ultima collaborazione tra Anne Teresa De Keersmaeker – figura di culto della danza contemporanea mondiale – e il coreografo Radouan Mriziga in scena il 22 e 23 febbraio in Triennale Milano a Fog. A partire dalla registrazione del lavoro di Vivaldi realizzata dalla violinista e storica collaboratrice di Rosas, Amandine Beyer, insieme al suo ensemble Gli Incogniti, l’impresa che Anne Teresa De Keersmaeker e Radouan Mriziga intraprendono consiste nel cogliere l’opera nella sua complessità per esporre l’originalità di questo capolavoro barocco e le emozioni che suscita. Trasformando la partitura musicale in schemi di movimento geometrici e astratti, i due artisti combinano i loro approcci alla danza per trasmettere tutte le sfumature mentre sulla scena i quattro danzatori, alternando voli selvaggi, dolce malinconia ed euforia bucolica, ne esplorano separatamente i capitoli, lasciando emergere molteplici voci, punti di intersezione e tensione.Attraverso il prisma delle quattro stagioni, s’inserisce un intero scenario ecologico che irriga il movimento, e l’inquietudine che questo processo evoca è radicata nella percezione degli sconvolgimenti climatici, di cui uno dei segni più preoccupanti è proprio il graduale affievolirsi del passaggio delle stagioni. Il Cimento dell’Armonia e dell’Inventione – che riprende il titolo della raccolta di dodici concerti composti dall’artista italiano tra il 1724 e il 1725 e aperti dalla celebre quadrilogia – è un viaggio di ritorno verso la struttura primaria della musica di Vivaldi che vuole invitare lo spettatore a riflettere sulla necessità e l’urgenza di gesti sociali, spirituali e politici radicali per sanare la crisi tra uomo e natura.