L’intervista – Noi, figli di Béjart


L’intervista – Noi, figli di Béjart
"The Kabuki"- Tsukamoto foto Kiyonori Hasegawa

Ha iniziato a danzare a cinque anni, a Kyoto, nel 2008 è entrato al Tokyo Ballet ed è diventato una delle stelle più acclamate. Nel suo repertorio spiccano molti classici da La bella addormentata nel bosco Don Chisciotte  ma anche lavori contemporanei di maestri come Jiří Kylián, William Forsythe, Jerome Robbins, Roland Petit e naturalmente Béjart. Lo vedremo al Teatro alla Scala in Le Sacre du printemps e in The Kabuki. Stiamo parlando del 29enne Dan Tsukamoto, Principal del Tokyo Ballet.
Lei è al Tokyo Ballet dal 2008, com’è cambiata la compagnia in questi undici anni? “Dal 2015 abbiamo un nuovo direttore Yukari Saito, il fondatore del Tokyo Ballet, Tadatsugu Sasaki, nel 2016 è mancato e quindi è naturale che la compagnia abbia sentito i venti del cambiamento. C’è un vasto repertorio che è molto duro per i ballerini ma anche molto gratificante”.
Danzerà due capolavori assoluti di Maurice Béjart: “Le Sacre du printemps” e “The Kabuki”, quale ama di più?
“The Kabuki perché è un tesoro del Tokyo Ballet ed è sulla cultura giapponese”.
Béjart ha avuto un rapporto molto particolare con il Tokyo Ballet 
“Ho appreso molto su Béjart dai miei colleghi che ricevettero lezioni direttamente da lui; i suoi balletti sembrano non avere una trama ma in realtà è essenziale imparare a leggere il tema e come esprimere le storie nascoste”.
Ha un sogno particolare? 
“Essere ponte fra il mondo del balletto e chi ne sa poco”.
Com’è la vita di un primo ballerino a Tokyo? 
“Ogni giorno è davvero difficile e stimolante! Mi piace vivere a Tokyo ma la città è molto affollata e, a volte, desidero tornare a Kyoto”.
E dell’Italia cosa le piace? 
“Il cibo è favoloso, lo amo! Le persone sono molto alla moda. Nel mondo del balletto la “first lady” è standard ma in Italia sembra profondamente radicata nella vita quotidiana”.

(Pubblicata in TuttoMilano 11/7/2019)

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L’intervista – Noi, figli di Béjart
"The Kabuki"- Tsukamoto foto Kiyonori Hasegawa

Ha iniziato a danzare a cinque anni, a Kyoto, nel 2008 è entrato al Tokyo Ballet ed è diventato una delle stelle più acclamate. Nel suo repertorio spiccano molti classici da La bella addormentata nel bosco Don Chisciotte  ma anche lavori contemporanei di maestri come Jiří Kylián, William Forsythe, Jerome Robbins, Roland Petit e naturalmente Béjart. Lo vedremo al Teatro alla Scala in Le Sacre du printemps e in The Kabuki. Stiamo parlando del 29enne Dan Tsukamoto, Principal del Tokyo Ballet.
Lei è al Tokyo Ballet dal 2008, com’è cambiata la compagnia in questi undici anni? “Dal 2015 abbiamo un nuovo direttore Yukari Saito, il fondatore del Tokyo Ballet, Tadatsugu Sasaki, nel 2016 è mancato e quindi è naturale che la compagnia abbia sentito i venti del cambiamento. C’è un vasto repertorio che è molto duro per i ballerini ma anche molto gratificante”.
Danzerà due capolavori assoluti di Maurice Béjart: “Le Sacre du printemps” e “The Kabuki”, quale ama di più?
“The Kabuki perché è un tesoro del Tokyo Ballet ed è sulla cultura giapponese”.
Béjart ha avuto un rapporto molto particolare con il Tokyo Ballet 
“Ho appreso molto su Béjart dai miei colleghi che ricevettero lezioni direttamente da lui; i suoi balletti sembrano non avere una trama ma in realtà è essenziale imparare a leggere il tema e come esprimere le storie nascoste”.
Ha un sogno particolare? 
“Essere ponte fra il mondo del balletto e chi ne sa poco”.
Com’è la vita di un primo ballerino a Tokyo? 
“Ogni giorno è davvero difficile e stimolante! Mi piace vivere a Tokyo ma la città è molto affollata e, a volte, desidero tornare a Kyoto”.
E dell’Italia cosa le piace? 
“Il cibo è favoloso, lo amo! Le persone sono molto alla moda. Nel mondo del balletto la “first lady” è standard ma in Italia sembra profondamente radicata nella vita quotidiana”.

(Pubblicata in TuttoMilano 11/7/2019)

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