L’intimità delicata e poetica di Sottobosco di Chiara Bersani allo Spazio Rossellini ospite della rassegna “In levare”

Venerdì 7 Febbraio allo Spazio Rossellini, a Roma, Chiara Bersani ha presentato, in prima regionale, Sottobosco, progetto che unisce le caratteristiche della sua ricerca artistica sul corpo politico e le pratiche volte ad allenarne la presenza e l’azione. Quarto appuntamento con gli spettacoli di In Levare, la stagione ideata e prodotta dal Centro Nazionale di Produzione della Danza Orbita Spellbound, con la direzione artistica di Valentina Marini, che, dopo Enzo Cosimi, Michele Di Stefano e Roberto Castello, ha invitato un’artista tra le più rilevanti del panorama contemporaneo. Sottobosco è un’indagine volta a comprendere in che modo ciascuna persona abbia il potere di reindirizzare il significato attribuito al proprio corpo nello spazio sociale, che ha fatto imporre Bersani sulla scena nazionale e internazionale, con creazioni nate in dialogo a spazi di diversa natura e rivolte a un pubblico molto “prossimo”. Su questa scia, partendo dalla suggestione dell’immagine di un gruppo di bambini e bambine con disabilità, smarrito in un bosco, il progetto si è sviluppato attraverso un workshop, Sotto il Sotto del Bosco, rivolto a persone con disabilità motoria invitate a esplorare il rapporto tra movimento, suono e spazio e a costituire una comunità temporanea attraverso la costruzione di un linguaggio espressivo, poetico e politico. Un’esperienza collettiva che precede lo spettacolo diventandone parte integrante, con la collaborazione della danzatrice e coreografa Elena Sgarbossa e della partitura musicale eseguita dal vivo dal musicista e sound researcher Lemmo. <<Sono stata una bambina disabile, spesso immobilizzata. Venivo posta in un punto dello spazio, lasciata lì per molto tempo e allora io quel punto lo imparavo a memoria. Non mi orientavo nei sentieri ma conoscevo perfettamente i luoghi di pausa, quiete, ristoro -racconta Chiara Bersani negli appunti sul progetto- lavorare a Sottobosco vorrà dire, come prima cosa, costruire l’habitat in cui gruppi estemporanei di bambini si potranno incontrare e diventare comunità. Di questo ambiente, ad oggi, conosciamo solamente la stratificazione. Ci sarà un cielo sopra le nostre teste, inaccessibile e orizzontale, nel quale si muoveranno suoni e luci con la stessa inesorabile andatura dell’universo che si espande. Ci sarà un sottobosco che vivrà sotto quel cielo e sarà abitato dai performer, dal pubblico, da altri suoni e altre luci che vivranno tremanti come i corpi e le piante. Cosa ci sia tra il cielo e il sottobosco ancora non lo sappiamo>>. Tra la scena scura cosparsa di piccoli elementi morbidi di Valeria Foti, la drammaturgia di Chiara Bersani e Giulia Traversi, la dimensione sonora del live di Lemmo, tra microsuoni e dettagli che costruiscono uno spazio vivo e in ascolto, in continua trasformazione, Sottobosco crea un ambiente immaginifico in cui questi gruppi di persone con disabilità creati estemporaneamente, diventano comunità. Parleremo di questa straordinaria artista e del suo lavoro mercoledì 12 febbraio, ore 8 circa, a DiBuonMattino tv2000 (canale 28)