L’onnivoro Ivan Vasiliev alla Scala
Istrionico, simpatico, esplosivo quando si lancia in giri e salti mozzafiato in Il Corsaro o nel Don Chisciotte, ma anche struggente e drammatico quando si trascina in scena con la gobba di Quasimodo nel balletto Notre – dame de Paris di Roland Petit quasi a implorare il mondo di guardarlo con occhi diversi. La faccia vispa, virilmente atletico ma non con un “physique du rôle”, Ivan Vasiliev è la nuova star della danza internazionale, amato e osteggiato come tutti i grandi. In America dove ha spiccato il volo nel 2012 con un contratto di Principal dancer, dopo il clamoroso addio al Teatro Bol’šoj, nel 2011, lo chiamano “The Jumper” (Il saltatore) e manda letteralmente in visibilio il pubblico. In Italia, il Teatro alla Scala lo ha ingaggiato per ben cinque titoli per la stagione 2013-2014, tre dei quali li danzerà con la sua ex musa, la strepitosa Natalia Osipova (Rubies a marzo, Don Chisciotte a settembre e Romeo e Giulietta a ottobre). Purtroppo l’idillio tra la più acclamata coppia del balletto si è da poco concluso e Vasiliev ha declinato qualsiasi commento in proposito perché <<di questi argomenti così privati – ha affermato laconico- non si dovrebbe né parlare né scrivere>>. Lo abbiamo intervistato al termine della prova di Rubies di George Balanchine che ballerà a marzo al fianco, destino vuole, proprio della Osipova .
Vasiliev quest’anno è una tra le “guest star” più presenti al Teatro alla Scala, che rapporto ha con il tempio della lirica milanese?
<<Non potrebbe essere meglio il mio rapporto con la Scala, adoro la compagnia, tutti quelli che ci lavorano; la gente è sempre molto calorosa e appassionata>>.
A venticinque anni, è considerato uno dei più famosi danzatori al mondo, alcuni l’hanno paragonato a Rudolf Nureyev, come affronta il successo?
< Non lo sapevo, sa? Ballo e basta, il piacere che ne traggo è veramente immenso>>.
Un piacere sia fisico che spirituale?
<<In primo luogo è un piacere spirituale e ogni tanto devo dire che anche fisicamente ce la faccio, malgrado il grande sforzo>>.
La sua esibizione a gennaio in <<Le spectre de la rose>> di Michail Fokine, non è stata apprezzata da tutti; è stato soddisfatto della sua interpretazione ?
<<Sono molto soddisfatto anche perché è stata la prima volta che ho affrontato questo lavoro. Certo si può fare sempre meglio; sono un ballerino che piace ad alcuni ma altri mi detestano>>.
Non crede che il costume di Léon Bakst con con quella cuffietta a petali sia forse un po’ superato?
<<Non sono io che decido i costumi , fa parte della produzione e comunque è un pezzo di storia del balletto>>.
Come mai, secondo lei, i danzatori russi sono sempre stati tra i più famosi al mondo?
<<Non lo so, dipende dalla scuola e quella russa è veramente molto buona>>.
Lei e Roberto Bolle, ballerete, a maggio, in serate diverse <<Le jeune homme et la mort>> di Petit. Sarà inevitabile un confronto, cosa pensa di lui?
<<Siamo così diversi, è difficile paragonarci e non trovo nessun senso nel voler fare un confronto. Tutte e due abbiamo lavorato con Petit ma siamo molto diversi anche se siamo amici>>.
Tra i danzatori c’è molta competizione?
<<Io non la vedo>>.
La sua interpretazione, la scorsa stagione, del gobbo Quasimodo è stato un grande successo. Sembra che ami molto lo stile di Petit o sbaglio?
<<Si mi piace molto e mi attraeva lavorare con lui; amo i suoi spettacoli perché li sento molto vicini per quanto riguarda la fisicità e la drammaticità dei ruoli>>.
Lei ha lavorato con Petit prima che mancasse, che cosa l’ha colpita di lui?
<<Era un grande, si poteva parlare con lui all’infinito, è un uomo che ha aperto la porta a un’altra epoca>>
In un’intervista ha dichiarato che aveva un po’ il complesso dell’uomo piccolo, è ancora così?
<<Era tanto tempo fa, non è più vero perché sono diventato grande>>.
Quali sono i suoi danzatori preferiti?
<<Il mio preferito è Nureyev poi Labrovsky, Vladimir Vasiliev, Baryshnikov>>.
Le è più congeniale ballare il repertorio classico o il contemporaneo?
<<Amo tutto, mi sento pronto per qualsiasi sperimentazione tranne il digiuno>>.
Deduco che non segue una dieta per mantenersi in forma?
<<Mangio e tanto, pasta, pesce, carne, verdura, l’unica cosa che non mi piace sono i dolci>>.
E’ stato filmato in un DVD mentre danzava in <<The flames of Paris>>, del suo connazionale Alexei Ratmansky, al momento il più famoso coreografo russo di danza contemporanea. Entrambi avete firmato un contratto con l’American Ballet Theatre, quale’è il fascino dell’America?
<<Per un danzatore il repertorio che hanno lì è fondamentale e vivere a New York è per me molto invitante>>.
E’ vero che ama molto leggere poesie, quali autori predilige?
<<Sì, il mio autore preferito è il poeta russo Sergej Esenin>>.
In un video si vede lei che, prima di uscire dalle quinte, in <<Il Corsaro>>, fa il segno della croce e poi tocca il pavimento. Si tratta di superstizione o di religione?
<<È un rituale privato, personale e poi, prima di ogni uscita, la costumista mi deve pungere con un ago>>.
Cos’è che teme di più prima di entrare in scena?
<<La costumista (ride). Ho paura della paura>>.
Come affronterà il repertorio neoclassico di George Balanchine in “Rubies” di “Jewels”?
<<Oggi ho fatto la prima prova e sono veramente esaltato, sono al settimo cielo; è un lavoro che richiede tantissimo sforzo ma che in cambio ti dà moltissimo, è un paradosso ma è così>>.
Cosa la fa di più arrabbiare?
<<Anche se mi arrabbio, dimentico subito; la vita è così breve che non c’è tempo per i cattivi umori>>.
Il suo addio al Teatro Bol’šoj è stato piuttosto clamoroso eppure, nella prossima stagione, danzerà parecchi titoli per loro, è rimasto in buoni rapporti?
<<Sì, sono étoile invitata e perciò continuo a danzare per loro, sono rimasto in ottimi rapporti>>.
Quando non danza cosa che le piace fare?
<<Dormire, mangiare, leggere; amo l’opera, Rigoletto, Verdi, La cavalleria rusticana, Rossini, Il barbiere di Siviglia>>.
Un sogno che vorrebbe realizzare?
<<Se glielo dico, non avverrà mai>>.
(Pubblicato in “Studi Cattolici” marzo 2014)
Interessante conoscere cosa pensano di se e della loro vita i grandi ballerini e Ivan Vasiliev è un Grande Ballerino. Come esce da dietro le quinte riconosci il suo stile, anche se non sai che è lui che balla in quel momento. Ogni suo salto o piroetta, tu da una grande emozione.
Il sorriso sul suo viso ti dice quanto ami la danza.
Cordialità. fulvia limido
Unico ballerino che stoppa i suoi pazwi, tutti gli altri aggiustano. È il più grande