Passo a due per Gemelli
Due corpi longilinei, muscolosi, identici che si muovono con una strabiliante tecnica sul palcoscenico interpretando, con un’affinità elettiva unica e penetrante, sentimenti e passioni. L’impatto visivo coi famosi ballerini polacchi, Jiří e Otto Bubeníček, non è tra i più canonici, anzi, obbliga gli spettatori a convincersi che non ci sono trucchi ma solo due gemelli monozigoti, nati a Lublino nel 1974 e cresciuti con due genitori circensi. Scoperti da un “grande” della coreografia mondiale, l’americano John Neumeier che, folgorato dalla loro bravura, a un concorso a Losanna, li ingaggia nella sua compagnia ad Amburgo come solisti , i fratelli inseparabili si dividono nel 2006. Jiří diventa ballerino principale al Dresda Semper Opera Ballet dove sviluppa le sue qualità di coreografo, Otto resta con Neumeier dedicandosi anche a composizione, scenografie, costumi. Ora i “magnifici gemelli” dirigono insieme una compagnia che l’11 ottobre sarà all’Auditorium Conciliazione di Roma, nella rassegna Tersicore, che l’anno scorso li ospitò come “friends” di Roberto Bolle . Si vedranno due coreografie di Jiří, Le souffle de l’Esprit, ispirato alla pittura di Leonardo, musiche di Bach, Pachelbel, Hoffstetter, Otto Bubeníček e Toccata, un pezzo astratto creato per il New York City Ballet sulle energie interiori delle coppie. Novità per l’Italia il passo a tre The Picture of Dorian Gray , che ha debuttato in prima mondiale a luglio, a Praga.”Per la prima volta abbiamo coreografato un pezzo insieme, un balletto narrativo” – dice Jiří, “dove abbiamo sfruttato le nostre somiglianze; Otto danza il ruolo di Dorian Gray e io sono la sua coscienza (danzo anche i personaggi di Lord Henry e del pittore Basilio). Il futuro della danza è a teatro, nei balletti narrativi ma molti sembrano averne paura”.
Ma cosa scatta sul palcoscenico tra di voi?
“Per la nostra arte la gemellarità può essere un grande vantaggio; ci conosciamo così bene che io so come e dove Otto si muoverà, sento quando sta per accelerare o rallentare e per lui è lo stesso. Danziamo in sincronia come nessun altro anche se Otto è più delicato, sensuale e io più veloce, tagliente. Quando balliamo insieme il pubblico è testimone di una cosa speciale”.
Eppure ognuno sembra aver trovato la sua strada…
“Mi sono sempre interessato alle arti: suonavo il piano, dipingevo, finché ho scoperto la mia vera passione, la coreografia. Otto è danzatore e musicista, costumista, scenografo, creatore di video, completa bene le mie idee, le mie visioni”.
Come avete incontrato Roberto Bolle?
“Mi sembra ad Amburgo, Roberto è un nostro grande amico e spesso ci invita ai suoi spettacoli “Roberto Bolle and friends”; abbiamo danzato con lui quest’estate a Istanbul e in Italia”.
Il vostro legame gemellare complica la vita privata?
“Lavoriamo 24 ore al giorno, ma il mio sogno è avere una grande famiglia con tanti bambini e spero che questo succeda presto. Per il momento ci piace fare le vacanze insieme, quest’estate siamo stati a Ikaria, una soleggiata isola della Grecia, carica di energia”.
State creando qualcosa di nuovo insieme?
“Stiamo lavorando a una nuova versione del Fauno di Nijinsky, sarà pronta nel 2012″..
Siete polacchi come Papa Giovanni Paolo II, cosa vi ha lasciato?
“E’ stato uno dei più grandi Papi della storia, ha veramente amato il suo popolo ma direi tutti, uomini e donne di ogni nazione”.
(Pubblicato parzialmente in “D Repubblica” 8/10/2011)