“Peer Gynt” di Clug, una storia potente e attuale, entra in repertorio alla Scala nel suo decimo anniversario

“Ho trovato la compagnia in grande forma, la loro interpretazione teatrale di Peer Gynt, del coreografo Edward Clug, è un risultato eccezionale” così il direttore del Corpo di Ballo della Scala, Frédéric Olivieri, che ritorna per il terzo mandato, alle redini della compagnia oltre a mantenere la direzione della Scuola di Ballo, ha presentato, con grande entusiasmo, lo spettacolo di Clug, per la prima volta alla Scala. Il coreografo rumeno, dal 2003 direttore artistico del Balletto Nazionale Sloveno (SNG), ha raggiunto l’apice del successo internazionale con Radio & Juliet , su musica di Radiohead, e poi con la rivisitazione di Sacre du Printemps di Stravinskij (2012) presenta, per la prima volta alla Scala, quest’iconico lavoro, Peer Gynt creato nel 2015, su musica di Edvard Grieg. La direzione musicale è affidata al giovane maestro francese Victorien Vanoosten mentre il Coro dell’Accademia Teatro alla Scala è diretto da Bruno Casoni. Le scene sono firmate da Marco Japeli, le luci da Tomaž Premzl e i costumi di Leo Kulaš . “Ho rappresentato Peer Gynt sul palcoscenico di nove teatri e per il decimo anniversario sarò alla Scala. Cosa desiderare di più?” ha spiegato Clug. “Ci saranno due cast in scena, ho trovato grandi talenti in questa compagnia, ho riscontrato nei ballerini le stesse curiosità che avevo io dieci anni fa per questo balletto narrativo ispirato al personaggio drammatico di Henrik Ibsen. Ho cercato di rimanere fedele ai suoi versi, senza l’uso delle parole, ispirato dalla musica per creare una nuova visione. Peer Gynt è un artista, un sognatore che cerca se stesso ma nei posti sbagliati. Vedrete una storia molto potente e attuale, anche chi non conosce Ibsen si ritroverà in un percorso potente ed emotivo”. In scena dall’8 al 18 aprile Peer Gynt (la produzione sarà registrata da Rai Cultura e trasmessa in autunno su Rai 5 e Rai Play) è un lavoro nato dalla ricerca sul testo del grande drammaturgo e sulla musica di Grieg al fine di unire le rispettive ispirazioni, superando le limitazioni di ognuna. Clug ha creato un nuovo libretto che segue in senso cronologico la narrazione di Ibsen e accosta la musica di scena di Grieg per Peer Gynt ad altri suoi celebri brani da concerto e da camera, per uno sviluppo dinamico e coerente della narrazione. Fondendo i mondi artistici di Ibsen e di Grieg, si crea un nuovo insieme, e un paesaggio con molte porte: Clug ha scelto le sue, che apre agli spettatori e invita a varcarle, per entrare in una nuova esperienza di balletto contemporaneo. <<Sono molto felice di condurre l’orchestra della Scala- ha raccontato Vanoosten- non sono uno specialista del balletto, sono molto esigente ma loro sono veloci e reattivi, basta uno sguardo per intenderci>>. Navrin Turnbull affronta il ruolo di Peer Gynt alla prima: “sono onorato d’interpretare questo personaggio così complesso, Clug mi spinge a oltrepassare i miei limiti”. Con lui, Alice Mariani interpreta Solveig “la donna che rappresenta l’amore puro e incondizionato- spiega la ballerina- lo amo dall’inizio alla fine. Il passo a due della porta è iconico nella sua semplicità ed esprime un’emozione autentica”. Un lavoro che tocca generi diversi, dal realismo fantastico alla filosofia, dai temi metafisici sino alla spiritualità. Tra i personaggi anche la morte, interpretata il 18 da Andrea Crescenzi e il Cervo, Emanuele Cazzato. “La morte richiede doti molto attoriali- dice Crescenzi- è il traghettatore di Peer Gynt, lo conduce”. Per la parte del cervo Cazzato confessa: “è difficilissimo ballare con due stampelle e le corna ma è una bella esperienza”.