Simona Atzori, ballerina, pittrice e scrittrice, è una giovane donna di quarantacinque anni senza braccia dal sorriso contagioso che ha fatto diventare il suo limite un punto di forza. Un’artista che oltre a realizzare i suoi sogni ballando, scrivendo e dipingendo tiene degli incontri motivazionali per giovani e imprenditori per aiutarli a capire che dalle difficoltà si possono ricavare potenzialità immense. Ha ballato per “Roberto Bolle and Friends”, è stata Ambasciatrice della danza nel Giubileo del 2000, ha aperto le Paralimpiadi invernali del 2006 e ha portato in giro per l’Italia Me, il suo primo spettacolo realizzato con la sua compagnia Simonarte Dance Company. Con Mondadori ha pubblicato due libri di successo: “Cosa ti manca per essere felice?” (2011) da cui è nato anche uno spettacolo e “Dopo di te” (2014) dedicato alla madre Antonina “ una mamma semplice che ha scelto di non avere paura e che credeva nella vita”; il suo ultimo “best seller” è del 2018  “La strada nuova: diventare protagonisti della propria vita” (Giunti). Colgo l’occasione di parlarvi di lei, perché l’8 novembre,  sarà in scena al Teatro Pasolini di Casarsa (Via Piave, 16, Casarsa della Delizia, tel.0434 873946, biglietto 10 euro), in provincia di Pordenone, ospite dell’Associazione LaLuna ONLUS che, per i 25 anni dell’organizzazione ha promosso il convegno sulla disabilità: “La strada nuova-protagonisti di storie di vita possibili” (8 e 9/11) con diversi relatori tra cui Carlo Lepri, psicologo e docente universitario esperto sui temi dell’inclusione lavorativa e sociale delle persone con disabilità. Atzori danzerà simbolicamente la sua storia di vita possibile, attraverso le due grandi passioni che l’hanno accompagnata fin da piccola, la danza e la pittura, entrambe espressioni di una personalità solare, gioiosa e con una carica vitale sicuramente fuori dal comune.