Stagione di Balletto 2019-2020, protagonisti gli scaligeri con sette titoli, due le novità
Sette i titoli della Stagione di Balletto 2019-2020 tra i quali una nuova creazione, presentati dal direttore del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala, Frédéric Olivieri con il sovrintendente Alexander Pereira e una produzione per la Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala con i 170 allievi per la prima volta, tutti insieme, sul palcoscenico del Piermarini. Niente guest, a parte Svetlana Zakharova étoile della Scala che ballerà in coppia, a settembre (18,23,26s, 29/9) con Roberto Bolle nella ripresa di La Dame aux camélias di John Neumeier (balletto narrativo drammatico, ispirato al romanzo di Alexandre Dumas, con il quale Alessandra Ferri diede il suo addio alle scene nel 2007), su musica di Fryderyk Chopin.
L’apertura, il 17 dicembre è affidata a Sylvia (fino al 14 gennaio), recente creazione ispirata ai fasti dell’antica mitologia, con ninfe, satiri, pastorelli e dei dell’Olimpo, su musica di Léo Delibes, di Manuel Legris per il Staatsballet di Vienna di cui è direttore, tratta dal dramma pastorale Aminta di Torquato Tasso Sylvia ou la nymphe de Diane (Opéra di Parigi-1876), sull’amore tra Diana e il pastore Endymion. “Un ricordo di questo balletto per me molto bello” ha dichiarato Olivieri “perché l’ho danzato nel ruolo del piccolo pastore all’Opéra di Parigi, a 12 anni”. All’interno del ciclo di balletti su musica da camera, cinque perle di due maestri del Novecento: Hans van Manen e Roland Petit in Serata van Manen-Petit (24/1-8/2) con uno dei lavori più noti del coreografo olandese , Adagio Hammerklavier seguito da due pezzi mai eseguiti prima dal corpo di ballo scaligero Kammerballett e Sarcasmen. Le combat des anges su musica di Gabriel Fauré e il duetto maschile dell’esistenzialista Le Jeune homme et la Mort di Petit, su musica di Bach, interpretato da Bolle (24,25,28,31/1) ritorna alla Scala con la supervisione di un danzatore storico del coreografo francese: Luigi Bonino. Novità assoluta è la nuova creazione Madina affidata al coreografo Mauro Bigonzetti “un’azione teatrale” ha spiegato Pereira, musicale e coreografica, con composizione di Fabio Vacchi su libretto di Emmanuelle de Villepin tratta dal romanzo “La ragazza che non voleva morire”. La storia di Madina, giovane kamikaze che sceglie di non uccidere quindi di non morire prenderà forma tra parole con la voce dell’attore Filippo Timi, canto, musica e corpo con un cast, oltre a Bolle, ancora tutto da scegliere (22, 24/3 e 1,2, 9, 16/4).
Due classici del balletto, Romeo e Giulietta del coreografo inglese Kenneth MacMillan sulle note di Prokof’ev dal 29 aprile al 15 maggio e II Lago dei Cigni su musica di Čajkovskij di Rudolf Nureyev dal 24 giugno al 9 luglio (nello stesso mese, dal 25 luglio uscirà anche il film “The White Crow” di Ralph Fiennes dedicato all’intramontabile ballerino russo). La stagione si conclude a ottobre (3-20/10) con lo straordinario balletto di George Balanchine, Lo Schiaccianoci con i costumi e le scene di Margherita Palli, un successo che lo scorso dicembre ha captato il pubblico nel periodo natalizio con il Corpo di Ballo e gli allievi della Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala. Quest’ultimi si esibiranno anche nel consueto spettacolo di fine anno, questa volta sul palcoscenico del Piermarini, in Présentation di Olivieri accompagnati dal “Concerto n.23 per pianoforte e orchestra in la magg.K488” di Wolfgang Amadeus Mozart e Prometeo di Heinz Spoerli, su musica di Beethoven, nell’anno che segna le celebrazioni dei 250 anni dalla sua nascita.